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Hans Hartung a Napoli, la rinascita europea dell’Arte e dei Luoghi

Avvocatura dello Stato di Napoli
Via A. Diaz, 11 - Napoli
Venerdì 23 marzo 2012, alle ore 18a cura di Massimo Riposati e Antonio Sapone
La mostra è stata realizzata con il contributo della Regione Campania e l’assistenza della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli 
La centralità internazionale dell’opera di Hans Hartung (1904-1989), dai suoi primi disegni del 1922 è a tutti nota ed è stata ampiamente documentata nelle grandi mostre realizzate, dalla Biennale di Venezia dove nel 1959 vinse il Gran Premio per la pittura, al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Parigi nel 1968, al Metropolitan Museum di New York nel 1975 fino alla Tate Gallery di Londra del 1996. La mostra presso la sede dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli, a cura di Massimo Riposati e Antonio Sapone, realizzata in collaborazione con la Fondazione Hartung di Antibes e con il Polo Museale di Napoli, presenta 25 capolavori, tutti realizzati tra il 1971 e il 1976, e documenta in modo esemplare un momento che lo stesso artista definisce: “Dal 1970 ho una sensazione di rinnovamento. Come se una forza nuova, una nuova giovinezza mi siano state concesse”. È la prima organica esposizione dei lavori di Hartung a Napoli e si è scelto di portarli in un luogo di alta istituzionalità, un tributo dell’Avvocatura dello Stato alla città e al grande artista europeo. “Una mostra dedicata alle opere di Hans Hartung degli anni ‘70, silenziosa e discreta, in un angolo particolarmente significativo, ancora non arredato, al IV piano del Palazzo degli Uffici Finanziari (un vero gioiello dell’architettura del Ventennio, opera di Marcello Canino) vuole essere - con le parole dell’Avvocato Distrettuale di Napoli Giuseppe Fiengo - un omaggio a Napoli e alla sua aspirazione di collocarsi “in Europa”... Un omaggio, infine, alla Regione Campania, che ha finanziato l’iniziativa. Il Presidente Stefano Caldoro nella sua lettera di adesione ha posto l’accento sul “rapporto sinergico e collaborativo che si è instaurato tra le rispettive Istituzioni” e ha riconosciuto che tale rapporto “costituisce un’esperienza davvero significativa ed innovativa, attraverso la quale è stata data concreta affermazione ai principi costituzionali di leale collaborazione e sussidiarietà”. “È un segno di rispetto, - nota Fabrizio Vona, Soprintendente della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli - la certificazione che, per Hartung, l’opera non sta in uno spazio esclusivo, contrapposto al resto del mondo, ma trova in un terreno comune il suo senso profondo. Piace pensare che questo stesso sentimento di comunità abbia spinto gli organizzatori della mostra a presentarla in uno spazio dedicato alla città, e che Napoli saprà coglierne il significato.” Creare armonia dalla disarmonia è la grande sfida di Hartung, e tutta la sua vita sarà improntata nella ricerca di quella regola che gli consentirà di ricondurre gli indispensabili accenti disarmonici in un equilibrio duraturo. Lontano fin dall’inizio da ogni ipotesi figurativa Hartung trovò nella regola armonica della sezione aurea il compromesso tra il suo rigore progettuale e la sua innata volontà di velocità nell’espressione, perché la pittura di Hartung abbandona l’immagine ma non la realtà. Maestro indiscusso dell’astrazione lirica Hartung, ha influenzato molte delle esperienze informali dell’immediato dopoguerra, e può essere considerato un artista europeo: tedesco di nascita e naturalizzato francese perse una gamba combattendo nella Legione Straniera contro il nazismo e dolorosamente contro il suo paese; ha viaggiato in Italia, attraversandola da ragazzo in bicicletta, ha sposato nel 1929 Anna-Eva Bergman, artista norvegese, nel ‘39 sposa la spagnola Roberta Gonzales e di nuovo, dopo un secondo divorzio, nel 1953 Anna-Eva Bergman, tornata a Parigi dalla Norvegia. Dal 1994 la sua casa/studio di Antibes è divenuta sede della Fondazione Hans Hartung e Anna-Eva Bergman. In occasione della inaugurazione l’attrice Gaia Riposati interpreterà i “Quaderni dei lampi”, performance originale creata a partire dall’Autoportrait di Hans Hartung.          CATALOGO

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