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Intervento dell’Avvocato Generale all'INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2014

Intervento dell’Avvocato Generale dello StatoAvv. Michele Giuseppe Dipace IN OCCASIONEDELLA CERIMONIA DI INAUGURAZIONEDELL’ANNO GIUDIZIARIO 2014 (Roma, 24 gennaio 2014)  Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente della Corte di Cassazione, Autorità, Signore e Signori L’inaugurazione dell’anno giudiziario è l’occasione per dare conto delle attività svolte, nel 2013, dall’Istituto che ho l’onore di dirigere.Procederò per flash, utilizzando dati statistici, sempre particolarmente significativi quando si parla del carico di lavoro dell’Avvocatura dello Stato.  I nuovi affari, trattati nell’anno 2013, ammontano, a livello nazionale, ad oltre 155.000 che si aggiungono alle diverse centinaia di migliaia di affari degli anni scorsi ancora pendenti. Si tratta di una mole di lavoro imponente che grava su un organico complessivo di 370 unità togate solo in parte coperto con una media di ben 468nuovi affari annui pro capite.Un terzo del lavoro grava, peraltro, sull’Avvocatura Generale che ha contato nel 2013 più di 50.000 affari, con un incremento, rispetto al 2012, di quasi 3000 affari.1.-Il contenzioso trattato riguarda tutte le giurisdizioni.1.1-Sul piano sovranazionale, ricordo, tra i 310 affari trattati dinanzi ai giudici comunitari, soltanto due recentissime sentenze.La prima ha statuito che gli articoli 43 e 49 del Trattato CE devono essere interpretati nel senso che tali norme non ostano a una normativa nazionale (italiana), che imponga alle società, interessate a esercitare attività di scommesse sportive, l’obbligo di ottenere un’autorizzazione di polizia, in aggiunta a una concessione rilasciata dallo Stato per esercitare simili attività.Con la seconda, la Corte ha affermato che l’art. 3 della Direttiva, relativa alle autorizzazioni per le reti e i servizi di comunicazione elettronica, va interpretato nel senso che esso non impedisce una normativa nazionale (italiana) come quella relativa alla tassa sulle attività svolte nel contesto di una concessione governativa.Quanto al contenzioso C.E.D.U., esprimo, ancora una volta, l’auspicio di una sempre maggiore partecipazione dell’Avvocatura dello Stato nel patrocinio e nella difesa dei ricorsi in cui è coinvolto lo Stato o che potrebbero avere effetti rilevanti nel nostro ordinamento; coinvolgimento che è, peraltro, in linea con il principio secondo il quale l’Avvocatura dello Stato è legittimata a patrocinare lo Stato davanti a tutti gli organismi giudiziari nazionali e sovranazionali.1.1.1-  Dinanzi alla Corte Costituzionale, sono stati trattati 480 giudizi nell’anno 2013, tra i quali emergono sempre più le impugnazioni di leggi regionali; ricordo, inoltre, tra le altre, la questione incidentale di costituzionalità avente ad oggetto il c.d. decreto-legge “salva ILVA”, risolta positivamente dalla Corte; quelle relative alla riforma della c.d. “geografia giudiziaria”, ivi compresa la richiesta di referendum abrogativo avanzata da nove Regioni (richiesta dichiarata inammissibile dalla Corte Costituzionale proprio nei giorni scorsi), nonché le recentissime decisioni in cui la Corte Costituzionale ha accolto i ricorsi per conflitto di attribuzione, proposti dall’Avvocatura nell’interesse del Presidente del Consiglio dei Ministri in relazione all’apposizione del segreto di Stato con riferimento alla nota vicenda dell’ex Imam di Milano, Abu Omar.1.1.2-  Dinanzi ai giudici ordinari, il contenzioso relativo alla irragionevole durata del processo (c.d. legge Pinto), è risultato pari a complessivi 17238. Al proposito, si deve segnalare che si è registrato, nel 2013, un significativo decremento dei relativi ricorsi (17238 rispetto ai 24231 del 2012);  frutto delle nuove disposizioni introdotte in materia, che hanno dettano una più chiara e stringente regolamentazione di tali procedimenti.Merita, altresì, un doveroso cenno il contenzioso in materia di riconoscimento della cittadinanza italiana, di protezione internazionale e di asilo politico dei cittadini stranieri che costituisce uno dei fenomeni sociali più rilevanti e complessi del nuovo millennio, questioni e principi ora in fase di discussione in sede politico-parlamentare per le modifiche della relativa normativa.Quanto ai processi penali, vanno segnalati quelli aventi ad oggetto il disastro della nave da crociera Concordia, l’attentato terroristico all’Istituto Falcone-Morvillo di Brindisi; il processo a carico dei c.d. NO TAV della Val di Susa, nonché il processo sulla c.d. “trattativa Stato-mafia”, i numerosi processi penali nei confronti dei dirigenti del Ministero della Difesa in materia dell’uso dell’amianto ed infine le costituzioni di parte civile per l’Agenzia delle Entrate in materia di evasione fiscale.Permettetemi, infine, di sottolineare, anche quest’anno, l’importanza della impegnativa assistenza difensiva che l’Avvocatura dello Stato continua ad assicurare all’Amministrazione della Difesa con riferimento alla nota vicenda dei due Marò sottoposti a procedimento penale in India; vicenda, che è ora ad una svolta, dopo la nota defaticante inerzia della giustizia indiana, in seguito alla richiesta italiana di formulazione del capo di imputazione.1.1.3- Altrettanto corposo il contenzioso dinanzi ai giudici amministrativi, che ha riguardato le più svariate materie in sede di impugnazione di provvedimenti amministrativi, nonché azioni di risarcimento del danno da atto amministrativo illegittimo.Sempre numeroso è il contenzioso attinente gli esami di idoneità alla professione forense ed i concorsi per la copertura dei posti di notaio e di magistrato. Particolarmente delicati, e anche in questo caso numerosi, sono, poi, i ricorsi proposti da magistrati ordinari contro i provvedimenti del C.S.M. in tema di incarichi direttivi e semidirettivi; molto impegnativo, per la complessità delle questioni giuridiche sottese e la rilevanza economica che lo caratterizza, è, inoltre, il contenzioso riguardante i provvedimenti delle Autorità indipendenti.1.1.4-  In sede consultiva, l’Avvocatura dello Stato ha fornito il proprio parere, tra l’altro su questioni di grande attualità; ricordo quella relativa alla sperimentazione del c.d. “metodo Stamina” in ordine alla quale l’Avvocatura, oltre a rappresentare il Ministero della Salute nel giudizio svoltosi davanti al T.A.R. del Lazio, ha assicurato al predetto Dicastero un costante ausilio sulle procedure e in sede di predisposizione degli atti amministrativi.Nel settore della contrattualistica pubblica, nel corso del 2013, sono state affrontate, sia in sede consultiva che contenziosa, le problematiche legate all’impatto delle disposizioni del decreto legislativo n. 235anzi alla Corte Suprema, il contenzioso è stato, anche nel 2013, particolarmente numeroso: sono stati, infatti, proposti dall’Avvocatura Generale dello Stato 5021 ricorsi per Cassazione rispetto ai 4703 del 2012; di questi, 3875 ricorsi riguardano il contenzioso tributario (con una percentuale pari al 77,18% del totale).Anche nel 2013, è proseguita la stretta collaborazione tra la Corte di Cassazione e l’Avvocatura dello Stato, finalizzata alla fissazione in tempi brevi di udienze di discussione di cause “pilota”, su questioni che hanno dato luogo a numerose controversie nei gradi di merito nonché alla fissazione di udienze tematiche al fine della rapida decisione di interi “filoni” di cause.La collaborazione ha interessato soprattutto la materia tributaria, che, com’è noto, occupa gran parte dell’attività sia della Cassazione Civile che dell’Avvocatura dello stato.Di oltre 6.000 richieste, formulate dall’Agenzia delle Entrate, dopo attento esame, sono stati proposti poco più 3.600 ricorsi, un numero sostanzialmente equivalente a quelli proposti dai contribuenti.L’esito dei giudizi suddetti si conferma ancora nel complesso favorevole all’Erario. Gli ultimi dati disponibili indicano una percentuale di vittoria di oltre il 70%; su un valore annuo nel 2013 di circa un miliardo di euro, l’importo delle cause favorevoli ammonta a circa 760 milioni di euro.Nei prossimi mesi, le Sezioni Unite della Corte dovranno sciogliere il nodo della applicabilità, o meno, ai ricorsi tributari del nuovo art. 360 n. 5 c.p.c..Sono evidenti i riflessi che la predetta novella processuale, ove interpretata in senso positivo, potrebbe avere in materia tributaria il cui accertamento fiscale si fonda spesso su presunzioni, per le quali è necessario il controllo sulla logicità delle stesse.Altra questione, non meno importante, che verrà esaminata dalle Sezioni Unite nelle prossime settimane, è quella relativa agli effetti di una pronuncia della Corte di Giustizia da cui derivi la possibilità di chiedere rimborsi, rispetto alle situazioni ormai definite.Al riguardo una eventuale riapertura dei termini di decadenza o di prescrizione produrrebbe effetti negativi in termini di incremento del contenzioso e di incertezza delle situazioni giuridiche.Con riferimento alla materia doganale, la Sezione Tributaria della Corte di Cassazione ha dato, nel 2013, un notevole impulso alla definizione del contenzioso pendente ponendo in discussione la quasi totalità dei ricorsi presentati tra il 2007 e il 2011 (e alcuni del 2012 connessi).L’andamento del contenzioso, è stato estremamente proficuo per gli interessi pubblici, con una percentuale di cause favorevoli all’Amministrazione vicina al 90% ed il recupero, a beneficio dell’Unione Europea e dello Stato italiano, di somme d’importo complessivamente superiore a centocinquanta milioni di euro.Con riguardo al processo telematico, l’Avvocatura dello Stato, nell’anno 2013, ha creato una consistente piattaforma documentale nazionale che ha riguardato il 58% dei documenti cartacei convertiti in digitale e caricati nel fascicolo elettronico. Di recente è stato firmato un protocollo d’intesa per la costituzione della “Intermagistratura Telematica”, un importante tavolo congiunto di tutte le magistrature (civile, amministrativa, tributaria e contabile) e dell’Avvocatura dello Stato per l’analisi e la risoluzione di problemi comuni in materia informatica.3.-I risultati dell’attività dell’Avvocatura dello Stato sono stati molto proficui con esiti positivi del contenzioso intorno a 2/3 dello stesso. Il che porta a concludere per un buon rapporto costi-benefici dell’attività svolta dall’Avvocatura, ove si consideri che  ogni causa - nel complesso - costa in media allo Stato circa 800 euro.4.-Concludo, osservando che il difficilissimo momento che il Paese continua ad attraversare richiede a tutte le Istituzioni ed a tutti noi il massimo impegno nell’esercizio dei compiti affidati. Sono certo di poterLe assicurare, Signor Presidente della Repubblica, che l’Avvocatura dello Stato e i suoi componenti faranno ogni possibile sforzo per essere all’altezza delle rilevanti funzioni assegnate, confermando il prestigio che l’Istituto ha sempre avuto.